Le fettuccine Alfredo sono una preparazione ricca di gusto e semplicissima da realizzare.
Infatti la ricetta, per elaborarle, prevede di cuocere in acqua bollente delle fettuccine all’uovo.
Appena queste sono pronte, vengono scolate.
Quindi sono trasferite in un recipiente, dove sono condite con un’abbondante quantità di burro e con un’altrettanto generosa quantità di parmigiano reggiano, o di grana padano, grattugiato.
In particolare i tre ingredienti vengono mescolati con l‘aggiunta di qualche mestolo di acqua di cottura della pasta, fino a quando quest’ultima risulta velata da una salsa fluida e omogenea.
Inoltre, sebbene non faccia parte della ricetta originale, durante questa fase della lavorazione, la preparazione può essere ulteriormente insaporita con della noce moscata e con del pepe nero, in base ai propri gusti personali.
Le fettuccine Alfredo vanno servite appena pronte, ben calde, e sono indicate ad essere proposte come primo piatto.
Tuttavia, trattandosi di una pietanza particolarmente nutriente, sono adatte anche ad essere consumate come piatto unico, facendole seguire eventualmente da una porzione di verdure.
Detto questo e prima di procedere oltre, ritengo sia doveroso menzionare l’origine della ricetta, di cui ci stiamo occupando.
Infatti la trovo molto tenera e toccante.
Ma per far ciò, vi riporto per intero la lettera che ho avuto l’onore di ricevere dalla signora Ines Di Lelio, la nipote del signor Alfredo Di Lelio, creatore di queste superbe fettuccine.
Storia di Alfredo Di Lelio, creatore delle “Fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”), e della sua tradizione familiare presso il ristorante “Il vero Alfredo” (“Alfredo di Roma”) in piazza Augusto Imperatore a Roma.
Con riferimento al Vostro articolo come già fatto in passato, ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note “fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”).
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è, quindi, “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decise di trasferirsi in un locale in una via del centro di Roma, ove aprì il suo primo ristorante che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. http://www.ilveroalfredo.it).
Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono alla mia tradizione familiare.
Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza – sezione Attività Storiche di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Vi avevo detto che era toccante! Secondo me esprime pienamente l’amore e la passione di questa famiglia per i propri congiunti e per la cucina.
Ma ora, senza ulteriori indugi, passiamo alla ricetta.
Occorrente
Ingredienti per 4 persone:
400 g di fettuccine all’uovo
350 g di grana padano grattugiato
250 g di burro a temperatura ambiente
Noce moscata (facoltativa)
Pepe nero (facoltativo)
Sale
Preparazione
Ponete a scaldare in una pentola dell‘acqua, per cuocere le fettuccine.
Appena questa inizierà a bollire, salatela e, quando sarà tornata a temperatura, tuffate la pasta nella pentola.
Mentre le fettuccine cuociono, ponete il burro in un contenitore capiente e spezzettatelo grossolanamente.
Quando la pasta sarà pronta, scolatela, ma conservate due mestoli dell’acqua di cottura.
Quindi trasferite le fettuccine nel recipiente, dove è presente il burro.
Aggiungete loro il grana padano, una leggera spolverata di noce moscata, una di pepe nero e due pizzichi di sale.
Dopodichè mischiate tutti gli ingredienti, presenti nel recipiente, e man mano unite loro l’acqua messa da parte.
Procedete così, fino a quando il formaggio si sarà sciolto e la pasta sarà ricoperta da una salsa fluida e omogenea.
Appena avrete ottenuto il risultato indicato, aggiustate di sale la pietanza realizzata.
Voilà, le fettuccine Alfredo sono pronte! Provate a cucinarle anche voi: seguite con precisione le indicazioni, che vi ho fornito, ma non dimenticate di aggiungere un pizzico di passione!
Avvertenze
Potrebbe sorgervi il dubbio che le dosi indicate per il burro e per il formaggio siano eccessive.
Inoltre potreste pensare che alla fine la pietanza risulti talmente unta e grassa da risultare immangiabile.
Ebbene tengo a precisare che tutte le vostre perplessità saranno fugate già al primo assaggio.
Servizio e consumo
Come è stato spiegato prima, le fettuccine Alfredo vanno servite appena pronte, ben calde, e sono indicate ad essere proposte come primo piatto.
Tuttavia trattandosi di una pietanza particolarmente nutriente, sono adatte anche ad essere consumate come piatto unico, facendole seguire eventualmente da una porzione di verdure.
Conservazione
Le fettuccine Alfredo andrebbero terminate subito, appena pronte, in quanto le loro caratteristiche organolettiche si alterano piuttosto velocemente.
Tuttavia, se proprio fosse necessario, quando si saranno raffreddate, potrete trasferirle in un contenitore a chiusura ermetica.
Quindi potrete riporle sia in frigorifero, che in freezer.
Nel primo caso si manterranno per 1-2 giorni.
Nel secondo, invece, rimarranno commestibili anche per un mese, ma sul recipiente sarà opportuno apporre una targhetta, che ne riporti la data di confezionamento.
Al momento di consumarle, dopo averle eventualmente scongelate, non dovrete fare altro che riscaldarle in un microonde, o in una padella.
Tuttavia nell’ultimo caso sarà opportuno aggiungere loro qualche cucchiaio di acqua e mischiarle ripetutamente con delicatezza.