La prima cosa da fare per prevenire la formazione di alghe nella piscina è controllare che i livelli di cloro siano sempre compresi tra 1,00 e 3,00 ppm usando l’apposito sistema di analisi.
Le alghe proliferano quando i livelli di cloro raggiungono livelli inferiori a 1 ppm e in presenza di nitrati e fostati, ecco perché è meglio evitare prodotti anticalcare che contengono fostati.
La presenza delle alghe è resa evidente dal colore dell’acqua che si tinge di verde, qualche volta persino di rosso o nero.
Talvolta l’acqua non si colora affatto ma sulle pareti e sul fondo della piscina si forma un velo di polvere gialla o una massa gelificata che diventa scura camminandoci sopra; le macchie più scure si possono eliminare solo con un prodotto sgrassante (tricloroetilene).
Utilizzando la giusta quantità di disinfettante ed eseguendo una filtrazione continua l’acqua potrà tornare trasparente.
Prima di iniziare la procedura per eliminare le alghe dalla piscina, bisognerà innanzitutto portare il pH dell’acqua al limite massimo adatto per questo scopo, cioè all’incirca 7.8, ricordando che per aumentare il pH si usa il carbonato di sodio mentre per diminuirlo si aggiunge il bisolfato di sodio.
Quindi rimuovete le alghe dalle pareti della piscina, strofinando a fondo con una spazzola di nylon in caso abbiate una piscina in vinile o con una spazzola di metallo se la piscina è in cemento armato. In alternativa è possibile lasciare agire il robot, se è un modello che si muove anche sulle pareti.
A questo punto potete azionare la pompa con i prodotti chimici per eliminare le alghe. Un ottimo prodotto è l’alghicida per piscina Crystalclear: economico, non provoca schiuma, ha potere flocculante e limita il consumo di cloro senza produrre odori sgradevoli. Oppure potete usare Onlyone, un unico prodotto che funge contemporaneamente da alghicida, disinfettante, floccullante e azzurrante.
Lasciate agire l’alghicida per un’intera giornata. Assicuratevi che il filtro sia libero da foglie, rami, detriti vari e fatelo funzionare h24 per aspirare le alghe morte.
Con il sistema di analisi, testate di nuovo i livelli chimici per assicurarvi che siano tornati nella normalità.
La piscina è un complemento per la casa e il giardino motivo di orgoglio e vanto per chi la possiede.
Di aspetto gradevole, rilassante e comoda nel periodo estivo, è in grado di dare tante soddisfazioni, ma richiede anche un grande impegno per mantenerla pulita ed evitare inconvenienti come: acqua torbida, pareti e fondo incrostati, funghi, alghe, muffe, occhi e pelle irritati per i prodotti chimici, ecc.
La B.O.D. (richiesta chimica di ossigeno) è un indice che indica la quantità di sostanze ossidabili contenute nell’acqua, cioè sostanze organiche, microrganismi e metalli tossici; un tasso superiore ai 4 ppm indica un eccesso di impurità.
La B.O.D. si deve mantenere più bassa possibile anche per evitare la comparsa di muffe nella piscina; queste infatti si nutrono di sostanze organiche ossidate e rispondono poco ai disinfettanti in quanto producono le spore.
La muffa, oltre ad irritare la pelle, produce coloranti che lasciano macchie. E’ quindi opportuno disinfettare sempre la piscina.
La disinfezione ha lo scopo di eliminare ogni forma di vita microbiologica, però disinfettare non significa sterilizzare e purtroppo, come nel caso delle spore, alcuni microrganismi possono passare ad uno stato inattivo per poi riprendere la loro attività non appena le condizioni ritornano favorevoli, come in caso di mancanza di trattamento.