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Come Capire Perchè la Caldaia si Blocca

Quando la caldaia smette improvvisamente di funzionare e si blocca, può generarsi un senso di frustrazione e preoccupazione per il riscaldamento domestico o la fornitura di acqua calda sanitaria. Prima di contattare un tecnico, tuttavia, è utile acquisire le conoscenze di base per interpretare i segnali che l’apparecchio ci invia e capire quale possa essere la causa del fermo. Una diagnosi preliminare può infatti evitare interventi inutili e contribuire a individuare rapidamente se si tratta di un semplice reset da effettuare, di un’anomalia gestibile in autonomia o di un guasto più serio che necessita di assistenza qualificata.

Indice

  • 1 Il ruolo del display e dei codici di errore
  • 2 Controllo della pressione dell’acqua
  • 3 Verifica dell’alimentazione del combustibile
  • 4 Controllo del tiraggio e scarico fumi
  • 5 Analisi del corretto funzionamento del bruciatore
  • 6 Anomalie elettriche e fusibili
  • 7 Verifica della pompa e dell’impianto di distribuzione
  • 8 Allarmi da surriscaldamento e protezione termostatica
  • 9 Reset, manutenzione programmata e conclusioni

Il ruolo del display e dei codici di errore

Le moderne caldaie sono dotate di pannelli di controllo digitali in grado di indicare, tramite spie luminose o codici alfanumerici, il motivo del blocco. Quel codice “E” seguito da un numero, che lampeggia sul display, rappresenta un messaggio preciso elaborato dalla centralina: una resistenza bloccata, una perdita di pressione, l’intasamento dei fumi o un mancato rilevamento della fiamma. Anziché ignorare queste indicazioni, è consigliabile annotare esattamente il codice visualizzato, poiché costituisce la traccia principale per risalire alla componente difettosa. Il libretto di istruzioni del produttore contiene la tabella dei codici e la descrizione delle possibili cause, offrendo già un primo orientamento senza dover smontare nulla.

Controllo della pressione dell’acqua

Uno dei motivi più frequenti di blocco della caldaia è il livello di pressione troppo basso o troppo alto nel circuito dell’acqua. Sul manometro integrato si legge comunemente un valore intorno a 1,2 bar a impianto freddo; se scende sotto 0,8 bar o supera 2,5 bar, la centrale spegne la combustione per evitare danni. Per rialzare la pressione, è sufficiente aprire la valvola di riempimento fino a far risalire l’ago nel campo corretto. Se, al contrario, la pressione rimane costantemente alta, potrebbero esserci perdite d’acqua nei radiatori o nell’impianto, oppure il vaso di espansione potrebbe aver perso la propria carica di azoto, richiedendo la sostituzione preventiva.

Verifica dell’alimentazione del combustibile

Quando la caldaia rifiuta di accendersi, è opportuno accertarsi che la fornitura di gas o di gasolio non sia stata interrotta. Nel caso del metano, il contatore di casa deve risultare attivo e la valvola a monte della caldaia aperta; a volte una piccola manipolazione accidentale della valvola a saracinesca (anche da parte di un gatto) può bloccare il flusso e far scattare il blocco di sicurezza. Per i generatori a gasolio, va controllato il livello del serbatoio, perché un esaurimento del carburante provoca lo spegnimento automatico. Un lieve riavvio manuale non risolve in caso di totale assenza di combustibile, ma aiuta a sbloccare un fermo dovuto a bolle d’aria nella canalina di alimentazione.

Controllo del tiraggio e scarico fumi

Le caldaie stagne sfruttano un ventilatore per espellere i fumi in modo forzato; se quest’ultimo si inceppa o il condotto di scarico si intasa, la centrale interpreta un’ostruzione e si blocca per evitare ritorni di monossido e situazioni pericolose. Un colpo d’occhio all’esterno, in corrispondenza della canna fumaria, può rivelare ostruzioni da nidi di uccelli o foglie secche. Talvolta in inverno la condensa che congela nel terminale impedisce la corretta espulsione; una rapida rimozione dei residui ghiacciati con aria calda risolve il blocco. Se la caldaia inquadra questo stato, compare quasi sempre una spia dedicata o un codice che fa riferimento al tiraggio (ad esempio F1o, T1).

Analisi del corretto funzionamento del bruciatore

In fase di avvio, la caldaia verifica la stabilità della fiamma attraverso il sensore ionizzazione. Se la centralina non rileva fiamma entro pochi secondi, spegne il gas o il gasolio e si blocca per sicurezza. Le cause possono essere una valvola gas guasta, un ugello di bruciatore otturato o un problema di elettronica. In questi casi, alcuni modelli permettono di riprovare l’accensione con la funzione “reset” sul pannello; se dopo due tentativi la fiamma non si stabilizza, è necessario intervenire per pulire o sostituire il bruciatore e verificare la continuità elettrica del circuito di rilevazione.

Anomalie elettriche e fusibili

Un’interruzione di corrente durante il funzionamento può far scattare la protezione elettronica, richiedendo un reset manuale. Sul retro della caldaia, un fusibile inserito sulla scheda madre serve a proteggere i componenti in caso di sovratensioni. Se la caldaia continua a non ripartire, è opportuno staccare la spina, aprire lo sportello metallico e verificare con un multimetro che il fusibile non sia saltato. Un fusibile aperto va sostituito con uno dello stesso valore nominale; in assenza di danneggiamenti maggiori, la caldaia tornerà operativa.

Verifica della pompa e dell’impianto di distribuzione

Quando la caldaia emette rumori anomali oppure non riesce a far circolare il fluido caldo, il blocco può dipendere dalla pompa di circolazione inceppata o dai radiatori colmi d’aria. Uno spurgo dei termosifoni aiuta a eliminare le bolle d’aria che impediscono il passaggio corretto. Se il rumore persiste, è probabile che la girante della pompa sia bloccata da detriti o calcare; un rapido smontaggio e pulizia interna ripristina la circolazione. Alcuni modelli dotati di autopulizia digitale eseguono questa operazione in autonomia all’avvio.

Allarmi da surriscaldamento e protezione termostatica

Se la caldaia supera la temperatura massima di esercizio, interviene il termostato di sicurezza e blocca la caldaia per evitare danni ai materiali o incidenti. Un accumulo di incrostazioni nel fascio tubiero riduce lo scambio termico e può portare a un surriscaldamento repentino. La causa va ricercata in un calcare eccessivo o in perdite di circolazione; l’intervento di decalcificazione e la pulizia del fascio garantiscono la ripresa del corretto rendimento. Una volta raffreddata, la caldaia può essere riarmata manualmente dal termostato di sicurezza presente sulla scheda interna.

Reset, manutenzione programmata e conclusioni

Dopo ogni intervento di emergenza, è sempre consigliabile eseguire un reset elettronico mediante il tasto dedicato sul pannello frontale. Tuttavia, per evitare futuri blocchi, va organizzata una manutenzione annuale da parte di un tecnico abilitato, che include controllo dei fumi, pulizia del bruciatore, verifica della tenuta dei componenti e calibrazione della centralina. Con un programma di manutenzione regolare, la caldaia manterrà nel tempo efficienza, sicurezza e riduzione dei guasti, garantendo un funzionamento affidabile e duraturo.

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