Nel Medioevo la Violacciocca (Matthiola incana) simboleggiava l’amore capace di resistere alle sventure, tanto che i menestrelli erano soliti appuntarne un mazzolino vicino al cuore per ricordare la persona amata. Si tratta di un fiore molto apprezzato soprattutto in Inghilterra e in Scozia, dove non è raro scorgerlo sulle pareti dei cottage. Da noi invece in tempi recenti questo fiore ha attraversato un periodo di declino, essendo considerato un po’ un fiore d’altri tempi. Eppure le Violacciocche, con il loro aspetto semplice e delicato, il loro profumo e i loro mille colori, si prestano a creare aiuole e bordure d’effetto, oltre a poter essere coltivate in vaso per ricavarne dei fiori recisi. Va detto tuttavia che, avendo vita breve, solitamente vengono coltivate come annuali o biennali: dopo la produzione dei frutti infatti, la pianta secca completamente e produrrà dei nuovi esemplari l’anno successivo grazie ai semi.
La fioritura avviene in primavera, con la produzione di spighe ricoperte di fiori semplici o doppi a quattro petali, per un’altezza complessiva che può raggiungere i 60 centimetri. La messa a dimora avviene all’inizio della bella stagione in un ambiente soleggiato o a mezzombra, ma è anche possibile piantare i semi in piena terra alla fine dell’inverno, dal momento che le Violacciocche non temono particolarmente il freddo (in questo caso avremo una fioritura estiva). Trattandosi di piante abbastanza rustiche e di semplice coltivazione, non ci sono particolari esigenze per quel che riguarda il terreno, è preferibile tuttavia che sia ricco, sciolto e dotato di un buon drenaggio dell’acqua. Le Violacciocche poi amano l’umidità, quindi annaffieremo spesso ma attendendo che il substrato sia asciutto prima di intervenire nuovamente, per non rischiare di creare dannosi ristagni.